24 giugno 2016

Whale watching


Il tempo di queste nostre pagine vorrebbe i secoli come unità di misura; vorrebbe l’eternità, la balena, le sue ossa, fossili.

Ci sopravvivrà questo diario lasciato naufragare tra le correnti della rete. Saremo divorati da un’immensa nube bianca e non sarà il Paradiso, né la balena.

Mi capita quasi ogni giorno - pur non volendo - di pensare a Moby Dick. Se non è per un articolo di giornale è per un documentario, per uno slogan radiofonico o uno dei tanti loghi che deviano l’attenzione. L’ultimo che mi resta vivo nella testa è quello sui traghetti della Moby Lines di Livorno: una balena celeste.

C’è una balena ovunque vada e non vedo la nostra da alcuni mesi. E’ rimasta sopra di noi, sommergibile intangibile, ombra che il cielo proietta altrove.



Secondo alcune leggende della baleneria esistono passaggi tra i continenti nelle profondità oceaniche che permetterebbero a una balena di sparire da un emisfero e misteriosamente ricomparire in un altro. Forse è questo che sta accadendo. Una balena ci è apparsa antropomorfa nell’emisfero degli esordi e ora potrebbe riapparirci come Leviatano dall’altra parte delle nostre ricerche.

Dovremmo consultare a fondo le nostre carte, esaminare foglio per foglio i segni che su di noi ha lasciato Moby Dick in questi anni.

Nel triangolo Nizza-Porquerolles-Corsica possono avvistarsi balene in transito verso il Santuario Pelagos  che dal 1999 le protegge assieme ad altre migliaia di specie. Balene spesso ferite a morte dalle prue colossali dei mercantili o dalle eliche di tante navi che a vario titolo solcano le tratte per Marsiglia, Livorno, Ajaccio. Grazie a questo santuario  – spiega una guida – si possono conciliare le attività umane con l’ambiente dei cetacei che si lasciano così osservare nel loro habitat naturale. Ecco, la pratica del whale watching mi si è proposta pochi giorni fa. Verso la Corsica, dal ponte del traghetto guardavo il mare aprirsi sotto in voragini di un blu spaventoso; tra le onde che sfuggivano allo scafo per annidarsi a poppa, ho visto affiorare e poi piegarsi sotto, il dorso nero lucente di una grossa balena bianca.

So bene che non è vero, ma non è neanche del tutto falso.